PROBLEMI di COPPIA. “INFERTILITA’ e/o STERILITA’: un aiuto psicologico per affrontare emozioni e affettività.”
Una
donna, un uomo e nel complesso la coppia cosa possono fare per capire, accettare e rinnovarsi di fronte ad una sentenza dolorosa come quella
dell’infertilità/sterilità?
Un
uomo o una donna hanno dei progetti, si proiettano verso il futuro, immaginano
di generare la vita, di trasmettere i propri insegnamenti, di allargare la
famiglia arricchendola di gioia e amore. Tutto questo diventa una nebbia
confusa per chi si ritrova a scoprire difficoltà di concepimento o la certezza
della sua inattuabilità.
La diagnosi, nella maggioranza dei casi, non è chiara, ben distinta o precisa e spesso neanche ineluttabile. Molti si sentono dire “Non ci sono motivi evidenti per cui voi non possiate avere un figlio” però poi, il desiderato concepimento, non arriva.
Nella confusione, il primo passo è quello di fare chiarezza, semplicemente capire cosa sta succedendo. La coppia si trova ad affrontare un problema che probabilmente non aveva preso in considerazione e fa difficoltà ad orientarsi, soprattutto, nel caso di infertilità/sterilità idiopatica, cioè senza motivo apparente. Occorre chiarire che la medicina non è una scienza esatta che non si conoscono a fondo le complicate vie del concepimento e quel “senza motivo apparente” forse nasconde un motivo che oggi ancora non conosciamo.
L’assenza di un motivo aumenta il senso di colpa: “Se non ci sono cause fisiche allora è colpa mia, della mia mente, perché nel profondo non voglio avere un figlio o sono una persona incapace”. Il senso di colpa alimenta altro senso di colpa: nei confronti si se stessi, del/della proprio/a partner e dei familiari che si aspettano una progenie, perfino dei conoscenti che continuamente chiedono quando arriverà un bambino.
Il secondo passo è accettare di avere delle difficoltà. Non siamo imbattibili né perfetti e non siamo appena usciti da una rivista patinata o da una pubblicità stucchevole, viviamo nella realtà costituita da momenti piacevoli e da altri più complessi ma comunque significativi perché appartenenti alla nostra vita.
Non ci sono colpe personali o di coppia, ci sono delle difficoltà che vanno prima di tutto riconosciute. La rabbia, l’invidia, il dispiacere possono presentarsi con facilità ma l’accanimento terapeutico non fa altro che aumentarne gli effetti e a volte senza risultati. Per questo è bene accettare i propri limiti, e fare scelte ponderate, stabilendo da principio tempi e modalità terapeutiche.
Una coppia che decide di affrontare il problema deve farlo con consapevolezza e con motivazione da entrambe le parti, qualsiasi percorso scelga di intraprendere (inseminazione artificiale, fecondazione assistita, FIVET, adozione o non avere figli). Darsi dei tempi aiuta a mantenere saldo il contatto con la realtà, permettendo di passare allo step successivo quando il precedente non ha dato risultati.
La
coppia infertile/sterile quando avrà fatto i conti con i propri limiti sarà capace di rinnovarsi e progettarsi verso un futuro
incerto, come quello di ogni coppia, ma consapevole. I due partner, dopo aver
conosciuto emozioni ed esperienze spiacevoli, possono affacciarsi di nuovo alla
vita e riconoscere
nella coppia una grande risorsa capace
di contenere un dolore tanto grande e allo stesso tempo capace di riprogettarsi
verso obiettivi in via di realizzazione.
Il
ruolo dello psicologo e/o psicoterapeuta
è di accompagnare la coppia in questo difficile percorso.
La
comprensione di quanto sta accadendo,
l’accettazione
dei limiti e delle difficoltà,
il
riconoscimento delle risorse e delle possibilità
sono
tutti passi necessari
per
riformulare il progetto procreativo
e
adeguarlo alle specifiche caratteristiche
dei due partner e della coppia.
Con il risultato che la coppia da sterile diventerà creatrice.
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