La Resilienza: Avere cura di sé per stare meglio con se stessi e con gli altri.
Si attribuisce, spesso, alla psicologia
un’etichetta erronea secondo la quale dovrebbe occuparsi solo di condizioni
patologiche come disturbi psichici, malattie della psiche o problemi personali,
di coppia e famigliari. In realtà, una buona fetta della psicologia si dedica
alla promozione ed
evoluzione del benessere psichico di un
individuo, della coppia o della famiglia.
La
cura di Sé, infatti, non può partire dal momento
in cui ci si ammala o si presentano disturbi psicologici ma deve essere sempre
presente; solo così si potrà favorire una migliore qualità della vita a prescindere dagli eventi
stressanti che si dovranno affrontare. Questo è vero, in quanto, se l’individuo
ha cura di Sé e delle sue relazioni importanti si troverà più preparato ad
affrontare le occasioni problematiche che gli si presenteranno perché ricco di risorse positive coltivate con costanza nel tempo.
Come
è possibile sviluppare risorse positive necessarie al benessere ed alla cura di
Sé? Beh, ad alcuni viene naturale amarsi, prestare attenzione ai propri
bisogni, non farsi scoraggiare dagli “incidenti” della vita, non arrendersi al
senso di colpa, trovare nelle esperienze sempre qualcosa da imparare. E’ la
capacità naturale di resilienza ovvero di affrontare la vita ed i suoi eventi in
maniera grintosa e positiva senza esserne sopraffatto.
Le persone con un alto livello di resilienza riescono a fronteggiare efficacemente le contrarietà, a dare nuovo slancio alla propria esistenza e perfino a raggiungere mete importanti. L’esposizione alle avversità sembra rafforzarle piuttosto che indebolirle. Esse tendenzialmente sono ottimiste, flessibili e creative; sanno lavorare in gruppo e fanno facilmente tesoro delle proprie e delle altrui esperienze. Ma, chi la resilienza non la possiede o l’ha persa nell'affrontare crisi più o meno grandi, può allenarsi a conquistarla.
L’allenamento è un percorso psicologico che parte dalle capacità della persona per potenziarle e farne emergere di nuove. Lo psicologo raccoglie le risorse e le mette in evidenza, creando una spirale positiva fatta di associazioni con nuove risorse acquisite. La persona aumenta il senso di autostima e di affermazione di Sé motivata ad attivarsi a trovare nuove modalità per legarsi alla vita ed ai suoi affetti.
“Luca è un uomo di 44 anni che ha studiato e creduto nelle sue capacità tanto da conquistarsi un posto di responsabilità in una ditta di discreta importanza. Oggi, raggiunti i suoi obiettivi, si sente demotivato e privato degli affetti che a lungo tempo ha trascurato. E’ oppresso dai sensi di colpa per non essersi preoccupato delle persone importanti e soprattutto per non aver formato una sua famiglia. Luca, per anni concentrato sullo studio e sul lavoro, ha dimenticato di avere cura dei suoi bisogni affettivi ed ora non riesce a trovare la grinta per dedicarsene. Si rivolge allo psicologo per ritrovare le risorse necessarie a fare i conti con ciò che è stato fatto e ripartire con coraggio verso una nuova visione della realtà. Lo psicologo l’aiuta a fare il punto della situazione, rivalutando tutto il suo percorso e i suoi successi necessari a farlo diventare l’uomo che è oggi. Riconoscere nuovi bisogni, non significa buttare via quelli precedenti ma significa trovare un nuovo punto di partenza e scoperta. Luca, attraverso l’accettazione di quanto fatto, ha potuto ritrovare le caratteristiche di determinazione e forza per rimettersi in gioco e costruire nuove parti di Sé”
Mettersi
in gioco è
un
buon allenamento per avere cura di Sé
e
raggiungere i propri obiettivi.
Quando
diventa complicato farlo da soli
allora
è utile appoggiarsi
ad
un sostegno stabile, esperto ed obiettivo
come quello della psicologa.
0 Lascia il tuo commento