Ci sono momenti della vita in cui ci sentiamo sopraffatti dalle preoccupazioni. Sembra che i problemi si presentino tutti insieme: spese impreviste, cose che si rompono, relazioni che finiscono, problemi sul lavoro, etc. Così ci sentiamo nervosi, stanchi, arrabbiati, e non sappiamo da che parte cominciare per affrontare tutto questo.
A questo punto possono comparire i primi segni di disagio psicologico:
insonnia, disordini alimentari (o si mangia troppo, troppo poco o in maniera
non salutare), pensieri opprimenti, fino al senso di impotenza.
Meglio
non trascurare questi segnali di disagio psicologico perché più facciamo finta
di niente e più le preoccupazioni possono ingigantirsi fino a farci sentire
bloccati dentro di esse.
Allora
che fare quando le preoccupazioni prendono il sopravvento? Vi lascio alcuni
consigli d’emergenza:
1. FERMARSI a prendere fiato. Provate a sedervi
comodi, a chiudere gli occhi e a immaginare che tutto andrà bene, respirate
profondamente e pensate che presto riuscirete ad affrontare ogni cosa. Restate
così per qualche minuto poi riaprite gli occhi. Vi sentirete già un po’ meglio,
perché quest’esercizio vi aiuterà a spezzare il pensiero ossessivo negativo con
un pensiero positivo e aprirà il primo spiraglio di libertà. Fate
quest’esercizio tutte le volte che vi sentite sopraffatti dalla preoccupazione.
2. RIDIMENSIONATE, quando siamo dentro alle preoccupazioni ci sentiamo
con il fiato corto e tutto sembra difficile e insuperabile. Ma probabilmente
non è proprio così allora fate un secondo esercizio. Provate a immaginare le
vostre preoccupazioni, osservatele come se fossero distanti, sospese nel vuoto
e provate a guardarle da un punto di vista diverso, più concreto, calato nella
realtà e meno emotivo. In questo modo potrete ridurre l’impatto delle emozioni
sulla preoccupazione stessa ridimensionandola un po’.
3. AFFRONTATE una cosa alla volta. Scrivete un elenco
delle cose che vi preoccupano e attribuite ad ognuna di esse un numero
crescente per indicare la priorità con cui andrà risolta o il carico emotivo
che vi genera. Poi leggete la numero uno e iniziate a ragionare su di essa
(quali conseguenze comporta, come potete risolverla, chi vi può aiutare, etc)
poi passate alla numero due e così via. E’ più facile e leggero pensare ad un
problema per volta piuttosto che ad un insieme indistinto di paure perché così
diventa tutto più definito e chiaro da affrontare.
Ricordo che chi è di Pesaro può incontrarmi in studio
mentre per chi non lo è può farlo in videochiamata.
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Dott.ssa
Katjuscia Manganiello | Psicologa Psicoterapeuta
Studio
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