Ti senti in colpa quando mangi troppo? La psicologa ti aiuta a capire perché e cosa puoi fare per cambiare
Ti accade mai di mangiare troppo e poi di sentirti in colpa per averlo fatto? Pensi di aver sbagliato, vorresti tornare indietro per rimediare, ti senti stupida per non essere riuscita a controllarti, ti dici che non accadrà più.
Ma
poi puntualmente riaccade di nuovo.
Perché ti capita questo? Mangiare non è forse l’istinto più naturale che c’è? Mangiare è un istinto naturale ma molto condizionato dai tuoi aspetti psicologici, emotivi ed affettivi. Il comportamento alimentare, infatti, va a braccetto con la tua psiche.
E perché vanno a braccetto? Perché l’alimentazione non ha solo la funzione di nutrirti ma ha anche una funzione psicologica, affettiva e sociale. Per cui a volte si mangia per stare con gli amici oppure si mangia per placare l’ansia o un altro sentimento negativo, oppure si mangia per riempire un vuoto interiore partito da chissà quale esperienza passata.
Quindi
quando mangi troppo e ti penti è perché non ti sei semplicemente nutrita ma hai
cercato attraverso il cibo di sollevarti da qualche altra esperienza
psicologica ed emotiva opprimente.
Per interrompere questo meccanismo ripetitivo (sto male- mangio- mi sento incolpa- sto male -mangio- mi sento in colpa) occorre mettere in pratica un cambiamento.
1. Diventa consapevole del meccanismo. Cosa senti prima di mangiare troppo? In quali occasioni lo fai? Cosa fai quando mangi troppo? Come ti senti subito dopo? E dopo un po' più di tempo? Con tutte queste domande puoi gradualmente diventare sempre più consapevole di quello che ti accade, del perché lo fai e come.
2. Ascolta il tuo senso di colpa. Non per sentirti condannata ad essere una persona che non ti piace e di cui ti vergogni ma per aiutarti a sentire che hai un disagio e che è arrivato il momento di prendersene cura. Fai in modo che il tuo senso di colpa ti aiuti a trovare la strada per reagire, magari con l’aiuto della psicologa.
3. Accetta il tuo disagio. Dal percorso di presa di coscienza che fai, soprattutto se lo fai con la psicologa, emergerà il tuo vero disagio. Sarà doloroso farci i conti ma questa è la strada migliore per potergli dare una risposta più sana per te. Se ti sembra troppo doloroso o difficile non demordere ma fatti sostenere dalla psicologa.
4. Trova vie alternative. Se è emerso il tuo vero disagio ora puoi trovare vie alternative per affrontarlo. Per esempio se il tuo problema riguarda la relazione con il tuo ragazzo puoi parlarne con lui, se il problema è la perdita di un genitore puoi lavorarci su con la psicologa, se il problema è una bassa stima di te puoi trovare modi per aumentarla.
Mangiare
troppo fino a farti sentire in colpa non è mai la soluzione giusta per le tue
difficoltà. Il cibo, infatti, ha un effetto rilassante e consolatorio ma
purtroppo il
suo effetto è temporaneo e non risolutivo.
Per cui lì per lì ti sembra di stare meglio poi poco dopo stai anche peggio di prima. Questo non fa altro che spingerti a ricorrere al cibo sempre più spesso e in modo sbagliato con conseguenze psicologiche dannose per te.
Cosa fare per cambiare?
Una
buona psicoterapia può aiutarti a
far emergere gli aspetti psicologici che si nascondono dietro alle abbuffate
ti può sostenere mentre le fai emergere aiutandoti a sentire sempre più capace di affrontarle
e ti permetterà di trovare modi nuovi e più sani per esprimerle
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Dott.ssa Katjuscia Manganiello | Psicologa Psicoterapeuta
Studio
di Psicologia e Psicoterapia
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XI febbraio, 63 - 61121 Pesaro (PU)
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