Storia di una relazione tossica: i segnali
Lia ha 32 anni e viene dalla psicologa perché vorrebbe lasciare il suo ragazzo ma non ci riesce. È molto combattuta, sa che tra di loro le cose non vanno eppure non riesce a fare a meno di lui (1° segnale).Lia vive una passione molto intensa nei confronti di Marco. C’è attrazione e desiderio ma litigano costantemente. La loro vita di coppia segue uno schema preciso che si ripete costantemente (2° segnale):
Marco e Lia si sentono molto presi uno dall’altro poi ad un certo punto litigano ma di un litigio estremamente acceso e furibondo dove minacciano quasi sempre di lasciarsi, ne segue una più o meno lunga pausa di silenzi e distanza e poi si riavvicinano. Quando si riavvicinano si promettono che non accadrà più che quelle cose dette non le pensavano, che sono innamorati e non si lasceranno.
Ma non affrontano mai davvero il problema che li porta a litigare, così puntualmente litigheranno di nuovo e di solito con toni sempre più accesi (3° segnale).
Tratti di personalità di chi vive una relazione tossica
Lia e Marco sono insicuri e dipendenti uno dall’altro. Si sono riconosciuti, perché simili nelle loro fragilità anche se apparentemente diversi, lei è la classica brava ragazza, lui più trasgressivo e duro. Per questo c’è un’intensa attrazione e passione tra di loro, ognuno vede, inconsciamente, nell’altro la possibilità di risolvere le proprie fragilità (4° segnale).Le dinamiche di una relazione tossica
Per cui lasciarsi significa rinunciare alla possibilità di riuscire a “salvare” l’altro e salvando l’altro rimarginare le proprie ferite interiori. Per questo, nonostante le liti furibonde, è davvero difficile lasciarsi. È come se Lia affidasse a Marco la sua unica possibilità di riscatto, stessa cosa per Marco, anche se non lo ammetterebbero mai. Sono orgogliosi e convinti di sé ma non possono fare a meno uno dell’altro (5° segnale).Vie d'uscita da una relazione tossica
E da tutto questo come se ne esce? Di solito, se va bene, uno dei due, prima o poi, chiede aiuto e inizia un percorso di psicoterapia individuale oppure porta con sé il compagno in un percorso di terapia di coppia.In entrambi i casi i ragazzi dovranno lavorare sulla presa di coscienza delle proprie fragilità, iniziare a chiedere sempre meno uno dall’altro e cercare di capire di più il punto di vista del proprio partner. Questo li renderà più sicuri di sé, meno dipendenti e creerà quella giusta distanza che li consentirà di non investire troppo uno sull’altro.
A volte queste coppie non riescono a farlo o se lo fanno non trovano più motivo di continuare a stare insieme per cui decidono di lasciarsi.
Altre volte riescono a trovare il modo di non chiedere all’altro di risolvere le proprie mancanze imparando a farlo in prima persona, diventando più sicuri e costruendo un nuovo modo di stare insieme più sereno e appagante.
E quelli che non chiedono aiuto? Sono coppie che rischiano molto. Di diventare luogo di violenza, di covare rancori profondi e inesauribili, di continuare in un lungo ed estenuante tira e molla che fa perdere tempo e crea tensioni e insoddisfazioni.
Se pensi di vivere una relazione tossica sappi che difficilmente le cose cambieranno da sole.
Anche se ti spaventa è giusto intervenire per farti o farvi aiutare.
oppure scrivimi WhatsApp.
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Dott.ssa Katjuscia Manganiello
via XI febbraio, 63 - 61121 Pesaro (PU)
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